Il passaggio generazionale nelle aziende familiari spesso fa emergere conflitti preesistenti e rancori latenti. Non è raro che questi si manifestino in modo sottile durante il processo di successione. Un mediatore può aiutare a identificare e affrontare tali conflitti prima che diventino problematici. La sua funzione non si limita alla risoluzione di controversie già aperte, ma include anche la prevenzione di future tensioni attraverso una gestione proattiva delle relazioni interpersonali.
- Il passaggio generazionale nelle aziende familiari: una sfida complessa
Il passaggio del testimone tra generazioni è uno dei momenti più delicati e cruciali per le aziende familiari. Prova ne sia il fatto che le statistiche stimano che solo il 30% delle imprese familiari italiane sopravvive al primo cambio generazionale e solo il 12% al secondo. Questi numeri allarmanti mettono in luce quanto sia difficile gestire questo genere di transizione e come occorra necessariamente tenere in considerazione tutti quegli aspetti che possono determinare, nel medio lungo periodo, il successo o il fallimento della staffetta.
- Implicazioni emotive e relazionali della transizione
Durante la il processo di transizione l’attenzione è generalmente rivolta agli aspetti pratici: finanze, ruoli, azioni, quote, contratti, questioni legali ecc.
Tuttavia trascurare le implicazioni emotive che la transizione comporta per ciascun membro dell’azienda familiare può fatalmente comprometterne il successo nel medio lungo periodo. Alcuni studi affermano che gli aspetti emotivi, quelli perciò legati alla relazione, allo stato d’animo e alla conflittualità, sono in grado di contribuire per l’80% al successo di un processo di successione, tal che si comprende quanto questi aspetti, possano al contrario avere un effetto demolitorio per l’azienda, qualora venissero trascurati.
- Gestire la transizione in modo armonioso e sostenibile in mediazione
Una transizione armoniosa e sostenibile presuppone che le questioni emotive, le tensioni ed i conflitti sottostanti siano stati affrontati, discussi e chiariti apertamente ed esplorate tutte le soluzioni condivise e controverse.
La mediazione rappresenta in tal senso un valido strumento per costruire un ponte solido tra passato e futuro dell’azienda, in quanto garantisce ai partecipanti un ambiente protetto e riservato, nel quale le idee di tutti possono emergere e dialogare.
In mediazione
- ciascun partecipante esprime le proprie opinioni e preoccupazioni;
- emergono bisogni, interessi, paure, aspettative che in altre sedi potrebbero non venire a galla;
- le parti affrontano insieme le questioni cruciali esplorando soluzioni condivise;
- la comunicazione e reciproca comprensione tra le diverse generazioni o tra i membri della famiglia è facilitata dal mediatore;
- è favorita la collaborazione e gestione delle emozioni legate al cambiamento;
- si costruisce un clima di fiducia e di rispetto reciproco, essenziale per affrontare i punti nodali del passaggio generazionale.
Il mediatore non si limita a calmare le acque: costruisce ponti di fiducia, crea uno spazio sicuro dove tutte le idee possono emergere e dialogare. Come un maestro d’orchestra, riesce a far suonare all’unisono generazioni diverse, trovando armonia in una sinfonia di valori e aspirazioni. Il suo ruolo è anticipare e allineare gli obiettivi, preservare la visione originale, adattandola ai nuovi tempi.
Decidere di investire tempo ed energie nella mediazione può fare la differenza tra il successo e il fallimento della transizione.4. Conclusioni
Affrontare il passaggio generazionale avvalendosi dello strumento della mediazione è un investimento nel futuro dell’impresa che può consentire al veliero familiare non solo di sopravvivere al cambiamento, ma può aprirgli l’orizzonte verso nuove rotte, pur mantenendo intatto il cuore della sua storia.