Alle fiera Bookcity è stato presentato il volume Il senso della mediazione dei conflitti. Tra diritto, filosofia e teologia (Giappichelli), di Roberto Bartoli, Luciana Breggia, Pietro Bovati, Letizia Tomassone, a cura di Maria Martello.
Oltre agli autori, hanno presenziato importanti personalità del mondo forense tra cui Gian Luigi Gatta e Fabio Roia, il presidente del tribunale di Milano, il teologo Roberto Rondanina, la giudice onorario Maria Martello, per riflettere sulla mediazione quale “grande opportunità di miglioramento della società” (Maria Martello) che si potrà realizzare se si introdurrà, come è stato fatto in via sperimentarle in alcune scuole in Veneto e Lombardia, la mediazione scolastica al fine di formare “persone più equilibrate e ricche interiormente, degli studenti con abilità cognitive più sviluppate degli altri” (Maria Martello).
“Il mediatore non è chiamato ad applicare solo il diritto, ma uno statuto umanistico-filosofico della mediazione che cerca di mettere al centro la persona invece del quantum, della controversia fine a se stessa” (Fabio Roia). E’ urgente realizzare una nuova giustizia più conforme alle autentiche esigenze e ai bisogni più profondi dell’essere umano. E l’urgenza è quella di diventare più umani in tutte le nostre dimensioni. La pace perpetua, per richiamare Kant, non esiste e se ci fosse ci stupirebbe perché siamo abituati ai conflitti. La realizzazione di una nuova giustizia presuppone l’attuazione non solo di nuove procedure ma anche un cambiamento di visione dell’essere umano" (Roberto Rondanina).
Oltre agli autori, hanno presenziato importanti personalità del mondo forense tra cui Gian Luigi Gatta e Fabio Roia, il presidente del tribunale di Milano, il teologo Roberto Rondanina, la giudice onorario Maria Martello, per riflettere sulla mediazione quale “grande opportunità di miglioramento della società” (Maria Martello) che si potrà realizzare se si introdurrà, come è stato fatto in via sperimentarle in alcune scuole in Veneto e Lombardia, la mediazione scolastica al fine di formare “persone più equilibrate e ricche interiormente, degli studenti con abilità cognitive più sviluppate degli altri” (Maria Martello).
“Il mediatore non è chiamato ad applicare solo il diritto, ma uno statuto umanistico-filosofico della mediazione che cerca di mettere al centro la persona invece del quantum, della controversia fine a se stessa” (Fabio Roia). E’ urgente realizzare una nuova giustizia più conforme alle autentiche esigenze e ai bisogni più profondi dell’essere umano. E l’urgenza è quella di diventare più umani in tutte le nostre dimensioni. La pace perpetua, per richiamare Kant, non esiste e se ci fosse ci stupirebbe perché siamo abituati ai conflitti. La realizzazione di una nuova giustizia presuppone l’attuazione non solo di nuove procedure ma anche un cambiamento di visione dell’essere umano" (Roberto Rondanina).
https://www.famigliacristiana.it/articolo/la-mediazione-dei-conflitti-un-nuovo-paradigma-per-la-giustizia.aspx
https://www.questionegiustizia.it/articolo/nm672a3769a0cde8-79185668
https://www.orizzontescuola.it/come-gestire-i-conflitti-a-scuola-arriva-laula-di-mediazione-il-progetto-in-veneto-non-siamo-psicologi-cerchiamo-di-lavorare-insieme-alla-risoluzione-del-problema/