Incoraggianti i nuovi dati sulla mediazione civile pubblicati dal Ministero della Giustizia

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La Direzione generale della Statistica del dicastero di via Arenula ha aggiornato i dati ministeriali a distanza di ben nove mesi dall'introduzione della mediazione civile (D.Lgs. 28/2010). L'ultima rilevazione di fine 2011 mostra la proiezione nazionale sulle mediazioni civili e commerciali, con analisi delle iscrizioni per materia, valore e geografica, durata delle procedure e confronto con la giustizia ordinaria.

Letto 5430 dal 02/03/2012



Dall’ultimo aggiornamento si evince che al 31 dicembre 2011 i procedimenti iscritti sono 60.810 e quelli definiti 40.162 (con un netto aumento nell’ultimo trimestre del 2011).

Da segnalare tra i procedimenti instaurati più di frequente, quelli in materia di diritti reali (pendenti 11.999 e definiti 7.704) e di locazione (pendenti 7.239 e definiti 4.727), mentre stentano a decollare le mediazioni in materia di condominio (pendenti 655) e risarcimento danni in materia di R.C.A. e natanti (pendenti 529), pur rappresentando la mole maggiore del contenzioso. Per queste due ultime materie sarà interessante valutare l’incremento delle istanze e il relativo esito alla luce della imminente obbligatorietà, prevista per esse a partire dal 20 marzo.

Le materie per le quali si fa più ricorso al procedimento di mediazione sono quelle obbligatorie 77% e volontarie, solo per il 20%. Da notare un pessimo 2% riguardo la mediazione delegata: sicuramente i dati non sono incoraggianti e continueranno ad essere inferiori alle attese anche alla luce del dietrofront del Parlamento, il quale non ha convertito in legge l’art.12 del D.L.212/2011, a mente del quale, il capo dell'ufficio giudiziario avrebbe dovuto vigilare sull'applicazione della mediazione e adottare, anche nell'ambito dell'attività di pianificazione ogni iniziativa necessaria a favorire l'espletamento della mediazione su invito del giudice.

Riguardo il valore delle controversie, i dati mostrano che il valore medio dell istanze promosse si attesta sulla cifra di €93.700.

Dal punto di vista geografico, le due regioni capofila in cui si è fatto maggiormente ricorso alla mediazione risultano la Campania (15,3%) e la Lombardia (12,3%), che per numero di procedimenti staccano notevolmente tutte le altre regioni.

Entrando nello specifico dei procedimenti, può notarsi che l’aderente compare nel 36% dei casi, con un trend positivo di partecipazione del più 13% rispetto agli ultimi due trimestri. L’accordo viene raggiunto nel 52% dei casi.

In linea con i dati forniti nel primo trimestre, le proiezioni dimostrano l’inconsistenza del dibattuto tema sulla mancata previsione della presenza obbligatorietà dell’avvocato: difatti i proponenti accettano l’assistenza legale del difensore di fiducia nel 84% dei casi.

Infine, desta maggiore curiosità il raffronto tra la durata minima dei processi azionati innanzi al tribunale (cognizione ordinaria), secondo cui per arrivare a sentenza ci vogliono in media 1.066 giorni, e la durata della mediazione che si attesta a poco meno di due mesi.

In fondo, sulla efficacia della mediazione, basterebbe far parlare i dati.










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