Il Quadro di valutazione della giustizia 2022 rileva che il contenzioso è in Italia ancora troppo elevato e che i tempi della giustizia non sono accettabili se vogliamo avere uno stato di diritto soddisfacente. In tale situazione il legislatore non sembra favorire a sufficienza, nemmeno con la legge delega da ultimo varata, il percorso dei cosiddetti strumenti complementari e il modello di mediazione civile e commerciale attuale non attua alcuna deflazione del contenzioso.
Per una mediazione in media ci sono voluti in media nel 2020, 175 giorni e dunque solo per un primo grado (674 giorni) civile e commerciale ci poteva essere un risparmio di 499 giorni.
il fatto che in Europa siamo i primi per quantità di mediazioni non basta certo a giustificare un tasso di risoluzione così basso. La mediazione civile così come gli altri strumenti complementari non vengono promossi adeguatamente nel nostro paese.
La figura del mediatore civile in Italia non viene valorizzata adeguatamente in relazione al suo ruolo e ciò si riverbera anche sulla qualità e capacità professionali.
Alla luce delle premesse in parte sopramenzionate, il proponente della mozione incita il legislatore all’istituzione di corsi di laurea sulle ADR, alla formazione dei magistrati, alla adeguata formazione dei mediatori e degli avvocati, sollecitando la presenza personale delle parti salvo rare eccezioni, l’estensione della mediazione ad altri settori del diritto come il penale e amministrativo e l’ampliamento delle materie nel campo civile. Si chiede inoltre al legislatore, tra le altre cose, l’abolizione del primo incontro di mediazione, la stigmatizzazione da parte dei Coa della prassi propria di alcuni avvocati contraria ai doveri deontologici stabiliti dagli articoli 53 e 54 del Codice deontologico, la revisione delle indennità.
Per la lettura del documento integrale si veda
https://congressonazionaleforense.it/wp-content/uploads/2022/09/MP-149-COCCHI-MEDIAZIONE-CIVILE-E-COMMERCIALE-06-09-17.55.pdf