Secondo il rapporto della Corte dei Conti, gli strumenti di risoluzione dei conflitti sono dotati di un grande potenziale, in particolare nel nostro ordinamento. È ormai un dato di esperienza consolidato, anche in una prospettiva comparata con altri sistemi giuridici, che le forme alternative di risoluzione dei conflitti producono effetti virtuosi di alleggerimento dell’amministrazione della giustizia. Tuttavia, il loro significato supera questa intuitiva potenzialità. Tutt’altro che alternative, queste forme di risoluzione delle controversie giuridiche rivestono un ruolo che è piuttosto di complementarità rispetto alla giurisdizione, di coesistenza. Accanto alle più sperimentate forme arbitrali, va soffermata l’attenzione sulla mediazione, uno strumento verso il quale, dopo gli iniziali scetticismi, si riscontra oggi una generale apertura da parte delle diverse categorie, pur nella necessità di significative messe a punto legislative.
Un processo civile lento e malato difficilmente potrà affiancarsi a sistemi alternativi validi ed efficaci. Quale debitore insolvente potrebbe trovare maggior vantaggio da una procedura di mediazione, quando il giudizio civile nel quale è stato convenuto può garantirgli anni di inadempimento?
Nel documento, la magistratura contabile, pur evidenziando le novità introdotte dal PNRR relative all’ufficio per il processo e alle applicazioni sperimentali di intelligenza artificiale nei giudizi, sottolinea che la digitalizzazione dei processi costituisce un percorso lungo e laborioso, come testimoniano le numerose raccomandazioni UE sulla riduzione dei tempi della giustizia italiana.
Si esprime scetticismo sulla intelligenza artificiale: il processo decisionale va sempre lasciato all'uomo. "L'uso di applicazioni di intelligenza artificiale può offrire numerosi vantaggi, quali l'utilizzo delle informazioni in modi nuovi e altamente efficienti, nonché il miglioramento dell'accesso alla giustizia ove in grado di incidere anche sulla durata dei procedimenti giudiziari. Allo stesso tempo il potenziale di opacità o distorsioni insita in alcune applicazioni di IA può altresì determinare rischi e sfide per il rispetto e l'applicazione efficace dei diritti fondamentali nonché, in particolare, il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale. In ogni caso il processo decisionale finale deve necessariamente rimanere un'attività e una decisione esclusivamente umana".
Tra le possibili soluzioni che propone l’IA vi è la cosiddetta “Giustizia predittiva”, essa offre l'opportunità di prevedere l’esito di un giudizio tramite calcoli e uso di algoritmi. La prevedibilità delle decisioni di casi specifici, attraverso l’ausilio di detti strumenti, assume rilievo basilare nella questione del precedente caso. Infatti, le sentenze con esiti simili su casi analoghi rappresentano, per tutti gli attori (giudici, avvocati e parti in causa), la possibilità di conoscere in anticipo l’esito di una eventuale sentenza, e far sì che venga considerata, anche in alternativa al giudizio, la procedura di mediazione o di conciliazione.
La digitalizzazione del processo richiede "investimenti significativi in termini sia di hardware che di software; la realizzazione delle infrastrutture dedicate, la progettazione, i continui aggiornamenti, la manutenzione e, non ultima, la formazione richiedono la disponibilità di risorse adeguate alla complessità del sistema e di carattere non estemporaneo in quanto inserite in un più ampio quadro di programmazione".
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F Machina Grifeo, Corte dei conti: il processo civile telematico non basta a tagliare i tempi, servono procedure Adr, in Norme&Tributi Plus Diritto | 3 gennaio 2023 |