La mediazione e la giustizia sostenibile

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La mediazione insieme ad altre procedure cd di ADR ivi incluso l'arbitrato, è un metodo stragiudiziale per la risoluzione delle controversie sostenibile sia per le parti contendenti che per la comunità

A cura del Mediatore Avv. Carlotta Calabresi da Roma. Letto 1328 volte dal 05/01/2023


Secondo alcuni studi economici, una riduzione del 10% della durata dei processi civili in Italia potrebbe spingere le imprese ad aumentare la forza lavoro dal 2,9 al 3,6 per cento e un quarto del gap di disoccupazione tra Nord e Sud deriverebbe dall’inefficienza della giustizia civile nelle due aree del paese (https://www.lavoce.info/archives/61432/piu-crescita-e-piu-occupazione-se-la-giustizia-e-rapida/#:~:text=Una%20giustizia%20civile%20pi%C3%B9%20efficiente,volontaria%20a%20modelli%20di%20mediazione ; https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3090884 ).
Sin dal 2011 l’ufficio studi di Confindustria con il rapporto La Giustizia più veloce accelera l'economia, aveva sottolineato come l'adozione di strumenti di soluzione delle liti alternativi al giudizio sia condizione imprescindibile per deflazionare il contenzioso civile e commerciale e salvaguardare le relazioni preesistenti. I rapporti tra imprese sono, per loro natura, destinati a durare nel tempo e vengono messi in crisi dal contenzioso tradizionale che interrompe la comunicazione tra le parti (https://confindustriachpe.it/sviluppo-d-impresa-notizie/21-sviluppo-d-impresa/2673-csc-ripresa-globale-dallo-slancio-al-consolidamento-italia-in-ritardo-la-giustizia-piu-veloce-accelera-l-economia).
La lentezza cronica della giustizia (si vedano innumerevoli rapporti dal noto Doing Business della World Bank https://www.doingbusiness.org/content/dam/doingBusiness/country/i/italy/ITA.pdf  all’ultimo rapporto dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani pubblicato l’11.03.2022 in https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-i-tempi-della-giustizia-civile-in-italia-gli-anni-della-pandemia-e-il-pnrr) impone un nuovo paradigma.
 
La mediazione è uno strumento di giustizia sostenibile. Del resto, è il tema del momento, è la parola chiave nel Piano di nazionale di ripresa e resilienza che intende incentivare il ricorso agli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie, ADR (Alternative Dispute Resolution) e apportare migliorie al processo civile, esecutivo e procedimenti speciali. (https://www.mise.gov.it/index.php/it/pnrr/documenti). Si veda S. Occhipinti, PNRR: Giustizia e sostenibilità in https://www.altalex.com/documents/news/2021/12/17/pnrr-giustizia-e-sostenibilita).

E’ legge (decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149) l’importante riforma della giustizia recata dalla legge delega n. 206/2021 che incentiva lo strumento della mediazione e chiarisce alcuni aspetti che ancora oggi, nonostante diversi arresti della Corte di Cassazione (tra le più note, la sentenza n. 8473/2019 sulla procura speciale sostanziale, la n. 19596/2020 sull’onere di attivazione della mediazione in seguito ad opposizione a decreto ingiuntivo,  la n. 40035/2021 sulla necessità che la mediazione si svolga entro l’udienza di rinvio disposta dal giudice e che il termine di quindici giorni non è perentorio), vedono oscillanti orientamenti della giurisprudenza di merito. La riforma si pone l’ambizioso obiettivo di abbattere il 40% dell’arretrato del contenzioso civile e alcune parti di essa sono anticipate al 28 febbraio 2023.

La mediazione porta ad un accordo “cucito” su misura per le parti che sono protagoniste del conflitto, non esistono soluzioni “preconfezionate”. Ciò porta a una migliore probabilità di attuazione dell’accordo: un accordo che viene eseguito è un accordo sostenibile, che non richiederà l’intervento dei poteri pubblici per essere messo in atto (il verbale è titolo esecutivo). E’ valorizzata l’autodeterminazione delle parti rispetto all’eterodeterminazione (un estraneo, il giudice, decide per me). Con la mediazione si perviene a soluzioni creative, soddisfacenti per le parti (in gergo “win-win”) che guardano al futuro della relazione fra le parti.
La mediazione insieme ad altre procedure cd di ADR, è un metodo stragiudiziale per la risoluzione delle controversie sostenibile sia per le parti contendenti che per la comunità. Tali sistemi consentono un gran risparmio di tempo e denaro (la gestione del contenzioso) che oggi le imprese sono costrette a sottrarre al loro business. L’individuo si assume la responsabilità del suo operato invece che delegare a terzi (il giudice). Conduce alla pacificazione della società e al recupero delle relazioni.
La mediazione consente di alleggerire il carico di lavoro dei tribunali specie nelle controversie bagatellari con notevole risparmio di denaro pubblico. La reciproca soddisfazione di interessi e bisogni è la chiave di una strategia vincente dell’impresa che intende creare valore. Si diffondono sempre di più le clausole multi-step nei contratti e negli statuti che prevedono diversi livelli per affrontare la lite: prima mediazione poi arbitrato/contenzioso.

Il Primo presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 aveva sollecitato l'intervento del Legislatore “per prevenire la sopravvenienza di un numero patologico di ricorsi, mediante forme di risposta differenziate rispetto a quelle tradizionali in grado di giungere alla definizione del conflitto senza percorrere necessariamente i tre gradi di giurisdizione”, valorizzando la mediazione (https://www.cortedicassazione.it/corte-di-cassazione/it/inaugurazioni_anno_giudiziario.page).
La mediazione si è mostrata uno strumento resiliente durante la pandemia. Nei mesi di lockdown l’unica modalità per tenere gli incontri sono stati i sistemi di videoconferenza, ormai adottati dalla generalità degli avvocati. Si è imposta una modalità innovativa di fornitura del servizio.

 

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Chi è l'autore
Avv. Carlotta  Calabresi Mediatore Avv. Carlotta Calabresi
Dopo diversi anni di esperienza in studi legali italiani ed internazionali e di ricerca universitaria che coltivo tuttora (Luiss Guido Carli, Università Politecnica delle Marche, Università di Urbino), nel 2010 mi sono avvicinata a questa nuova professione introdotta in Italia grazie alla direttiva UE 52/2008 e ho trovato una strada consona alla mia natura pacifica, sempre alla ricerca della soluzione equilibrata e di buon senso.

In questi 14 anni ho visto cambiare la mentalità di avvocati e...
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