Commento:
Sciacca
Commento:
La vicenda aveva origine da un ricorso per decreto ingiuntivo. Il debitore ingiunto proponeva opposizione ex art. 645 c.p.c. eccependo, tra l’altro, il mancato esperimento della mediazione obbligatoria.
Il giudice concedeva la provvisoria esecuzione del decreto impugnato, assegnando, nel contempo, a parte opposta termine di giorni 15 per l'avvio del procedimento di mediazione.
Veniva quindi rinviata la causa per consentire la prova del perfezionamento della condizione di procedibilità e, in seguito, prodotto il verbale di mediazione con esito negativo.
Alla successiva udienza, l'opponente deduceva l'irritualità del procedimento di mediazione esperito per l'assenza del legale rappresentante di parte convenuta opposta e, dunque, eccepiva l'improcedibilità della domanda ingiuntiva.
Nelle memorie conclusionali, il debitore ribadiva l’eccezione di improcedibilità e la richiesta di revocare il decreto ingiuntivo, mentre la società opposta insisteva per la conferma dello stesso.
Per il giudice ad assumere carattere assorbente è la questione della procedibilità della domanda.
Dopo aver ricordato il principio enunciato da Cass. n. 8473/2019, secondo cui, nel procedimento di mediazione obbligatoria, è necessaria la comparizione personale delle parti, assistite dal difensore, pur potendo le stesse farsi sostituire da un rappresentante sostanziale, purché dotato di apposita procura, il presidente dott. Sciacca così scrive: “deve quindi ritenersi che la parte, qualora per sua scelta o per impossibilità non possa partecipare personalmente ad un incontro di mediazione, possa farsi sostituire da una persona di sua fiducia e, quindi, sia dal suo difensore, sia da un terzo. Allo scopo di delegare validamente un soggetto alla partecipazione alle attività di mediazione, la parte deve conferirgli tale potere tramite una procura speciale sostanziale, avente come specifico oggetto la partecipazione al procedimento conciliativo ed il conferimento del potere di disporre dei diritti sostanziali che ne sono oggetto, al fine di garantire che sia presente un rappresentante a conoscenza dei fatti e fornito dei poteri per la soluzione della controversia.
Nel caso di specie, dal verbale di mediazione risultava invece che davanti al mediatore fosse presente, in sostituzione della parte, un rappresentante, l' avv. (omissis), su mera delega del dominus, e quindi non munito di adeguati poteri.
La sentenza, quindi, così conclude: “la parte che non compare personalmente davanti al mediatore può delegare il proprio avvocato, purché dietro conferimento di procura sostanziale, tuttavia, il difensore non può delegare a sua volta i poteri ricevuti in favore di un terzo, in base al principio delegatus non potest delegare. _

Sono avvocato civilista, attiva, soprattutto, nell'ambito immobiliare: mi occupo, quindi, di diritti reali, con particolare predilezione per il diritto condominiale e delle locazioni. Assisto i miei clienti nelle compravendite immobiliare, nelle successioni e divisioni e non dimentico mai di ricordare loro l'importanza della definizione stragiudiziale dei conflitti, che può preservare il rapporto fra le parti, sicuramente destinato, invece, ad interrompersi quando ci si rivolge "al giudice". Mi ...
continua